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Saluti introduttivi di Paolo Falco, Sindaco della Città di Capri

di Giulia Calvaruso
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Benvenuti a Capri, terra di cultura e sapere

A nome dell’Amministrazione Comunale e dell’intera città di Capri, vi porgo un caloroso benvenuto. È per noi un vero piacere poter ospitare qui, in un luogo tanto suggestivo quanto ricco di storia, un’occasione di confronto così significativa su tematiche cruciali per il futuro del lavoro, della formazione e dello sviluppo dei territori.

Negli ultimi mesi, come amministrazione, ci stiamo impegnando con forza per riportare Capri al centro del dibattito nazionale e internazionale, non solo come destinazione turistica d’eccellenza, ma anche come luogo di pensiero, di elaborazione culturale e di innovazione sociale. Questo evento ne è una dimostrazione concreta: Capri può e vuole essere spazio di incontro e riflessione per chi, come voi, lavora quotidianamente per costruire politiche pubbliche efficaci e inclusive.

Capri è, senza dubbio, un brand internazionale riconosciuto in tutto il mondo. È difficile trovare qualcuno, almeno nel mondo occidentale, che non abbia mai sentito parlare di questa isola o che non la associ immediatamente a bellezza, storia e cultura. Ma Capri è anche molto di più: è un luogo capace di ispirare nuove idee, di ospitare pensieri innovativi e di diventare teatro privilegiato per un confronto di qualità su temi strategici come quelli che affrontiamo oggi.

A volte sentiamo di essere quasi “perseguitati” dal nome di Capri, tanto è potente la sua eco nel mondo. Ma un nome, per quanto prestigioso, non basta se non è sostenuto da contenuti autentici. E noi, qui a Capri, crediamo profondamente nel valore dei contenuti.

Per questo siamo particolarmente lieti che Antonello Calvaruso abbia avuto l’intuizione, la determinazione e la capacità di riportare sull’isola così tante persone autorevoli, per riflettere e lavorare insieme su temi fondamentali per il futuro del lavoro e della formazione.

Sappiamo che, con questo clima meraviglioso, non è facile rinunciare alle bellezze dell’isola per chiudersi in una sala convegni… Ma proprio per questo, come convenuto già lo scorso anno durante il Summit di Roma svoltosi al Senato della Repubblica, abbiamo pensato a una formula più “clemente” nei confronti dei partecipanti: ci saranno anche momenti all’aperto, perché il confronto possa nutrirsi anche dell’energia del paesaggio e della luce di Capri.

Faremo in modo che possiate godere anche delle bellezze dell’isola. Capri non è solo cornice, ma anche fonte d’ispirazione. E oggi, mentre ci attendono tanti temi importanti — dalla custodia della bellezza alle buone pratiche per il lavoro — sentiamo che questo luogo ha tutte le potenzialità per diventare, col tempo, un vero tempio del pensiero e della progettazione condivisa.

Un luogo in cui far convergere visioni, esperienze e idee. Un laboratorio a cielo aperto dove istituzioni, imprese e territori possano ispirarsi reciprocamente, proprio come in passato è accaduto a tante grandi personalità che hanno lasciato un segno nella storia.

Capri: un simbolo di cultura e innovazione

Da Augusto a Tiberio, per restare nell’antichità, fino a figure più recenti come Lenin e Gorkij: Capri ha sempre rappresentato un crocevia di riflessione e cambiamento. Oggi tocca a noi farne un luogo simbolico di innovazione culturale, sociale e politica.

Capri, nei secoli, è stata una sorta di teca dell’ispirazione, un luogo capace di accendere pensieri positivi e visioni coraggiose. È con questo spirito che accogliamo il vostro cammino: un percorso fatto di scambi autentici, idee che si incontrano e si contaminano, e che oggi si nutre di questo contesto speciale.

Speriamo che l’energia che si sprigiona da questi incontri possa essere solo l’inizio di un dialogo duraturo, che continuerà nei prossimi giorni, nei prossimi mesi, nei prossimi anni — qui a Capri, ma anche a Roma e in altri luoghi simbolici.

Perché il Net Forum non parla solo di progetti, ma genera idee. Idee che si radicano nella realtà, che prendono forma attraverso il confronto tra intelligenze diverse, e che sanno trasformarsi in azioni concrete e nuovi paradigmi.

Confido che anche questa edizione, come quelle che verranno, continuerà a costruire ponti tra le persone, le istituzioni e i territori, perché solo così possiamo davvero accompagnare il cambiamento.

Non ho la verità in tasca. E forse, a ben vedere, nessuno ce l’ha. Viviamo un’epoca in cui tutto cambia con una velocità impressionante – ma non devo certo dirlo a voi, siete voi stessi a insegnarmelo ogni giorno.

Il punto è che oggi i marchi, i brand, attraggono, sì, ma fino a un certo punto. Spesso incutono anche timore, distacco. Invece, oggi abbiamo una grande occasione: custodire la bellezza, che non è solo estetica, ma è fatta di luoghi, di idee, di tradizioni, di comunità.

Il rischio del nostro tempo è il saccheggio inconsapevole. Siamo tutti, in un certo senso, turisti: viaggiamo, arriviamo, consumiamo. Ma quanti di noi si soffermano davvero a chiedersi: chi vive qui? Come vivono queste persone? È un esercizio semplice, ma potentissimo. Io ormai lo faccio sempre: ovunque vada, cerco di conoscere chi abita quei luoghi. Cerco l’anima dei territori.

Capri è un’isola, e come tutte le isole possiede un’unicità che va difesa, coltivata, capita. Ecco perché momenti come questi sono preziosi: ci aiutano a fermarci, a pensare, a custodire ciò che conta davvero.

Siamo un’isola, è vero. Un luogo unico, bellissimo, evocativo. Ma proprio per questo, siamo anche esposti a un flusso turistico continuo, quasi randagio, che spesso non si ferma a conoscere davvero la nostra identità. Non amo usare la parola over tourism, perché dà l’idea che il turismo in sé sia un problema. Non lo è. Il punto non è ‘troppo turismo’, ma piuttosto che tipo di turismo vogliamo.

Serve un nuovo equilibrio, un nuovo patto tra chi accoglie e chi arriva. Un turismo sostenibile, consapevole, che non consumi i luoghi, ma li viva con rispetto. Le città storiche, le isole, i borghi, se non si tutelano, muoiono. La Sardegna ha cominciato a difendersi, altre città stanno prendendo posizione. Anche noi vogliamo farlo.

Ma non per chiudere le porte. Al contrario: vogliamo un turismo che viva Capri tutto l’anno, che non ci scelga solo per il sole o per le cartoline. Vogliamo che le persone vengano qui per lavorare, per pensare, per riflettere, per costruire.

Capri non è solo una bellezza da osservare: è un luogo dove si può ancora immaginare, dove ci si può fermare a generare pensiero. Questo è ciò che vogliamo custodire. E per questo siamo felici che oggi, qui, si parli di idee, di formazione, di comunità. È un inizio. E speriamo che sempre più persone possano portare con sé non solo un bel ricordo, ma il desiderio di tornare, di restare, di contribuire.

Vi auguro buon lavoro e un soggiorno ispirato dalla bellezza e dall’energia che quest’isola sa regalare.

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