Intervento di Marialaura Cosimi al Workshop di Capri (15-16-17 maggio 2025)
Desidero esprimere sincero apprezzamento per l’opportunità di questo confronto, che considero una pratica virtuosa e un modello da estendere ad altri ambiti istituzionali. La riflessione sul sistema ITS si inserisce, infatti, nel più ampio dibattito sulle politiche attive del lavoro e sulla formazione terziaria professionalizzante, temi strategici per la crescita economica e sociale del Paese.
Gli Istituti Tecnologici Superiori (ITS Academy) non sono esperimenti né progetti speciali: costituiscono realtà strutturate e consolidate, riconosciute dalla Legge n. 99 del 2022come parte integrante del sistema terziario di istruzione tecnologica superiore. Rappresentano un ecosistema complesso e integrato, in cui operano sinergicamente imprese, scuole, enti di formazione e associazioni datoriali, accomunati dall’obiettivo di colmare il disallineamento tra domanda e offerta di lavoro, soprattutto nei settori tecnologici strategici per lo sviluppo del Paese.
Il sistema ITS intercetta una domanda formativa specifica che il tradizionale sistema scolastico e universitario non riesce sempre a soddisfare. Il modello formativo degli ITS, infatti, consente di erogare in tempi contenuti – generalmente due anni – percorsi altamente professionalizzanti, capaci di garantire un rapido inserimento nel mercato del lavoro. Questo modello si è progressivamente consolidato anche grazie all’interlocuzione sempre più stretta con il mondo universitario, con cui oggi esiste un rapporto di complementarità e collaborazione.
Gli ITS Academy hanno saputo affinare il proprio modello mutuandolo da esperienze internazionali, ma adattandolo alle specificità del contesto produttivo e formativo italiano, tanto da suscitare l’interesse di Paesi esteri – fra cui Francia, Germania ed Etiopia – interessati a collaborazioni o all’adozione del modello stesso.
Permane tuttavia una criticità rilevante di natura normativa, culturale e comunicativa. La denominazione stessa di “Istituti Tecnici Superiori”, pur rinominata “ITS Academy”, continua a generare confusione, evocando nell’opinione pubblica un legame con il sistema scolastico secondario superiore. Tale ambiguità lessicale ostacola il pieno riconoscimento del ruolo degli ITS come segmento terziario autonomo e strategico.
Sul piano comunicativo, inoltre, si sconta l’assenza di una campagna nazionale adeguata, capace di informare in maniera chiara e uniforme su natura, funzione e prospettive del sistema ITS. Attualmente, ogni singolo ITS è costretto a gestire in autonomia la propria attività di promozione a livello locale, con evidente disparità di risultati. È prioritario che il Ministero dell’Istruzione e del Merito renda finalmente operativa la campagna istituzionale già predisposta e più volte illustrata nei tavoli istituzionali.
Un forte impulso allo sviluppo del sistema è derivato dal Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR), che ha destinato agli ITS Academy circa 700 milioni di euro per i laboratori di innovazione tecnologica e 500 milioni di euro per la formazione. Grazie a tali risorse, il numero di iscritti agli ITS è triplicato nell’arco di due anni, sebbene persistano squilibri territoriali, con una maggiore concentrazione di istituti e corsi nel Nord Italia. Tuttavia, si registrano esempi virtuosi anche nel Mezzogiorno, come la Puglia, che ha conseguito posizioni di eccellenza nelle graduatorie nazionali INDIRE. Particolarmente significativo, in tal senso, il recente investimento di circa 10 milioni di euro a Bari, dove è stato realizzato un hub tecnologico che accoglie oltre 2.000 studenti.
Il successo del sistema ITS dipende anche dalla capacità delle istituzioni regionali e locali di sostenere, con visione e continuità, le politiche formative e il raccordo tra scuola, università e impresa.
Un altro tema cruciale è quello dell’orientamento scolastico. Troppo spesso, gli ITS Academy non sono adeguatamente conosciuti dalle scuole secondarie di secondo grado e dalle famiglie, limitando la capacità di indirizzare gli studenti verso percorsi professionalizzanti coerenti con le proprie inclinazioni e con le esigenze del mercato del lavoro. È indispensabile un lavoro sinergico tra istituzioni scolastiche, Ministero dell’Istruzione e Ministero del Lavoro, per costruire un orientamento efficace, continuo e condiviso.
Ulteriore aspetto delicato è la selezione degli studenti. Il percorso ITS è impegnativo, altamente professionalizzante e non può essere intrapreso senza motivazione e consapevolezza. Occorre definire modalità di selezione più rigorose, non per escludere, ma per garantire qualità dei percorsi e reale occupabilità degli studenti.
Guardando al futuro, il sistema ITS ha bisogno di consolidarsi anche sotto il profilo finanziario. Oggi, ciascun istituto è chiamato a reperire risorse attraverso bandi regionali, nazionali o europei. È necessario, invece, garantire agli ITS Academy un finanziamento ordinario e stabile, analogo a quello previsto per gli altri gradi di istruzione, per assicurare continuità e qualità dell’offerta formativa.
Il Comitato di Presidenza della Rete ITS, insieme al Presidente Guido Torrielli, è impegnato in un’intensa interlocuzione istituzionale per ottenere il riconoscimento definitivo degli ITS Academy come sistema ordinamentale, traguardo verso il quale sono già stati compiuti significativi passi avanti.
In conclusione, ritengo imprescindibile proseguire con determinazione lungo la strada del rafforzamento degli ITS Academy, non solo per offrire ai giovani opportunità concrete di crescita personale e professionale, ma anche per garantire al tessuto produttivo del Paese le competenze tecniche e tecnologiche necessarie per affrontare con successo le sfide della transizione digitale ed ecologica. Gli ITS Academy rappresentano, infatti, uno strumento essenziale di politiche attive del lavoro e un asset strategico per la competitività e la resilienza del sistema economico nazionale.
Per rivedere l’intervento di Maria Laura Cosimi al Workshop di Capri 2025
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