L’intervista a Sergio Nisi. Confronto su formazione e futuro

formazione lavoro

Apprendimenti Futuri – Formazione, futuro e territorio

Tratto da Speciale Inserto Digitale e Formazione
Techne – Progettare il Futuro
A cura di Roberta Bruno e Ugo Calvaruso
da Il Quotidiano del Sud

Come Sergio Nisi immagina la formazione del futuro?

L’intervista a Sergio Nisi, Direttore di Saip, sulla formazione per il futuro del territorio

Nisi - Formazione-Futuro
Sergio Nisi, Direttore Saip, la Formazione del Futuro

Per l’evento “Apprendimenti Futuri. Confronto con gli Enti di Formazione”, è stato intervistato Sergio Nisi, Direttore di Saip, sulla formazione del futuro del territorio.

Strumenti sistemi e organizzazione per la formazione del futuro

In questo momento storico si parla molto di competenze che devono essere acquisite e di spinte all’innovazione che devono essere assecondate. Per chi si occupa di formazione è importante capire attraverso quali strumenti, quali sistemi e, dunque, quale tipo di organizzazione i contenuti possono essere trasferiti su chi ne ha necessità, bisogno o desiderio di conoscenza.

Per il Dottor Sergio Nisi, Direttore di Saip e promotore di progetti formativi di interesse comunitario, la strada da percorrere per aprire percorsi di qualità per il futuro è l’inclusività. «È cruciale chiedersi attraverso quale organizzazione i contenuti devono essere trasferiti a chi ne ha bisogno.

Il rischio, altrimenti, è quello di rimanere intrappolati in una dinamica in cui, piuttosto che un trasferimento e una condivisione di conoscenze, abbiamo l’effetto contrario, cioè un patrimonio condiviso con pochi.

Uno dei grandi difetti del sistema italiano, dell’istruzione ma soprattutto della formazione, è proprio l’assenza di sistemi che siano capaci di trasferire una questione a tutti i suoi destinatari e possibili interessati». Spiega il Direttore di Saip, per il quale il programma Garanzia Giovani, il Piano Europeo per favorire l’occupazione giovanile, è stato esempio di questa mancanza di condivisione.

«Il progetto Garanzia Giovani doveva includere all’interno dei processi persone che si trovano al di fuori dei circuiti dell’istruzione, del lavoro e della formazione, in situazioni di forte disagio o di esclusione, e invece non ci si è posti la domanda su come arrivare a quei soggetti, per cui i veri destinatari sono rimasti esclusi».

Fasce deboli, nessuno deve essere escluso per Nisi

Paradossalmente il rischio che si corre è dunque proprio quello dell’esclusione delle fasce deboli, soprattutto in momenti in cui si pongono come temi chiave l’innovazione, le politiche del lavoro e le strategie di adattamento.

«Il tasso di occupazione femminile in Italia è molto basso rispetto alla media europea e soprattutto rispetto alle necessità economiche e sociali del Paese. Se non si pone seriamente la questione di come includere fino all’ultima donna all’interno dei temi chiave, quali le politiche del lavoro, lo smart working, etc, non risolveremo mai il problema, e questo vale in generale per tutte le fasce deboli che, purtroppo, con la pandemia sono diventate numerosissime.

Destinare i temi solo a coloro che sanno già trattarli, comprenderli e riescono ad includersi in essi, è un errore. Lo sforzo deve essere fatto per includere tutti all’interno dei temi. Ma questo richiede un ripensamento dei sistemi, al fine di evitare di continuare a produrre modelli di esclusione piuttosto che di inclusione».

La formazione inizia dal territorio

Il Dottor Nisi intende la propria agenzia formativa come un’organizzazione che agisce sul territorio, per dare risposta diretta alle esigenze territoriali in maniera poliedrica ampia e diffusa, e non invece in maniera teorica, disciplinare o settoriale:

«Le agenzie formative come Saip agiscono sui territori, sui bisogni e sulle loro debolezze. Chi è forte ha già i suoi percorsi di carriera, di inclusione e di occupazione, che prescindono dall’esistenza delle agenzie formative di questo tipo. Il nostro compito, invece, sta nell’accompagnare i soggetti più bisognosi e deboli, che hanno necessità di affiancamento».

Il Direttore insiste sull’idea di un progresso diffuso solo nel momento in cui i grandi temi che compongono il quadro del futuro non si trasformino in temi esclusivi. «Come possono la digitalizzazione, o il green, tradursi in temi di competitività e concorrenza, quando si lascia fuori chi non ce la fa? Immaginare il progresso in questo modo non può appartenerci, come Paese e come civiltà occidentale.

Non possiamo semplicemente chiederci “come declinare il tema della sostenibilità”, “come vediamo le città del futuro” o, ancora, “cosa può fare il sistema formativo in questa situazione”. Bisogna porsi a monte di tutto questo e interrogarsi su quale sia il sistema formativo necessario alla generazione di competenze che favoriscano le città del futuro, lo smart working e tutti gli altri temi importanti».

Senza, dunque, innamorarsi dei grandi temi, ma concentrandosi sulle possibilità di sviluppo effettivo. Per fare questo è necessario sviluppare una politica del lavoro fondata su un sistema in cui domanda e offerta si incrociano sulla base di reali relazioni sociali.

Nisi - formazione - futuro
Sergio Nisi – La formazione del futuro

Chi genera il matching tra domanda e offerta?

La Saip, che il Dottor Nisi dirige, non è solo un’agenzia formativa ma anche del lavoro. Si intreccia dunque, insieme alle imprese, ai disoccupati e a tutti gli attori che agiscono sul territorio, per dare luogo ad una dinamica positiva in grado di creare matching tra domanda e offerta.

«Non è il sistema formativo né il sistema dei servizi del lavoro a generare la domanda di lavoro. Né tanto meno la fanno sviluppare», afferma il Direttore Nisi. «La domanda, sia in termini formativi che in termini di profili di competenze, viene generata dal mercato. La formazione e i sistemi del lavoro possono in qualche modo rivelarne i fenomeni e favorirla, ma ne sono semplicemente amplificatori», spiega.

«Verrebbe, altrimenti, addebitato al sistema formativo una responsabilità nella generazione, o riconversione, di competenze non necessarie e inutili. Tale responsabilità spetterebbe, invece, a chi programma e definisce le priorità e gli obiettivi delle politiche pubbliche, sulle quali poi gli enti di formazione agiscono».

L’importanza degli ITS per Nisi

Secondo il Dottor Nisi anche la costituzione della filiera degli Its è fortemente collegata ai temi di occupazione reale. I numeri occupazionali di questi istituti sono infatti molto alti.
«La formula che può aiutare racchiude in sé un sistema che comprende università, scuola, formazione e imprese.

Un microcosmo e un microsistema all’interno del quale c’è una grande generazione di competenze. Le quali vengono sia richieste che spese, dando vita ad un circolo virtuoso.

Incentivare l’istruzione tecnica significa sostenere un modello che funziona, in parte perché rappresentativo – poiché i soggetti che ne fanno parte rappresentano il territorio – in parte comunicativo – perché i soggetti che ne sono all’interno, proprio in quanto rappresentanti del territorio, sono in grado di comunicarlo all’esterno».

Guarda l’intervento di Nisi sulla formazione del futuro del 18 marzo in Apprendimenti Futuri

L’intervento di Sergio Nisi – Direttore di Saip – del 18 marzo in: Apprendimenti Futuri

Curiosità: chi è Sergio Nisi

Sergio Nisi nasce a Torino nel 1955. Inizia il proprio impegno professionale nella Regione Lazio, ad Anzio. Dal 1977 si interessa prima di inserimento nel mondo sociale e del lavoro delle fasce deboli della popolazione e successivamente di formazione e aggiornamento professionale. Nel 1987 avvia insieme ad altri soci la SAIP Formazione.

Inizialmente la SAIP opera come struttura di servizi evoluti ai principali enti di formazione professionale, allora prevalentemente di natura nazionale. Soprattutto in alcuni di questi enti completa la propria formazione sugli aspetti di natura pedagogica e organizzativa della formazione, soprattutto della formazione territoriale.

La costante relazione con istituti di ricerca pubblici e privati, con l’università, con i centri studi dediti ai temi dell’istruzione e della formazione ampliano i propri interessi. Mantenendo costantemente aperti gli interessi sui temi dello sviluppo e dell’innovazione.

L’esperienza della SAIP lo porta ad operare, con i propri soci e con il gruppo di lavoro, su tutto il territorio nazionale, per la promozione, progettazione e attuazione di programmi formativi prevalentemente di interesse comunitario. Sempre ponendo al centro dell’interesse i sistemi territoriali, soprattutto rivolti a garantire forme di diritto all’inserimento delle fasce deboli dei cittadini.

L’esperienza di Sergio Nisi

realizza progetti che riguardano un’ampia tipologia di cittadini:

giovani e adulti disoccupati, adulti fuoriusciti dal mercato del lavoro, donne in ingresso o reingresso nel mercato del lavoro, immigrati e richiedenti asilo, disabili e detenuti.
In questo periodo è fondamentale l’esperienza che matura professionalmente come assistenza tecnica in favore di varie regioni italiane e di province laziali.

Negli ultimi anni il Dottor Nisi si occupa, con il gruppo di lavoro della SAIP, anche di formazione continua, attraverso la promozione di progetti prevalentemente rivolti a fondi interprofessionali. Riscontrando un grande interesse soprattutto tra le piccole e medie imprese della regione Lazio.

Ultimo impegno è quello che riguarda le politiche ed i servizi del lavoro che negli ultimi anni si stanno faticosamente avviando nel nostro paese. La ricerca prevalente è quella di portare a sintesi i temi della formazione con quelli del lavoro. Soprattutto dove questa è indirizzata a rispondere a bisogni di cittadini che vivono situazioni di disagio o di esclusione.

Trasversalmente per tutti i temi e per le diverse aree di cui si è occupato un principio guida è stato quello di costruire e valorizzare reti. Nella consapevolezza che questo offra l’opportunità di una visione sistemica in grado di generare valore aggiunto a beneficio dei destinatari.

Lascia un commento