L’intervista a Paolo Tubino. Confronto su formazione e futuro

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Come Paolo Tubino immagina la formazione del futuro?

L’intervista di Paolo Tubino, direttore di For, su formazione del futuro.

Tubino - formazione - futuro
Paolo Tubino, direttore di For, La formazione del futuro

Per l’evento “Apprendimenti Futuri. Confronto con gli Enti di Formazione”, è stato intervistato Paolo Tubino, direttore di For, sulla formazione del futuro.

Per Tubino non c’è innovazione senza formazione

Secondo il Dottor Paolo Tubino, direttore di For, agenzia formativa italiana, i principali temi da trattare nell’ambito della formazione sono: il tipo di cultura da mettere in campo e le modalità da adottare per investire le risorse finanziarie di cui disponiamo.

Per il direttore di For, nell’ultimo anno sono stati innescati diverse trasformazioni sia nei settori produttivi che in quelli della vita quotidiana delle persone. Dal modo di fare la spesa, gli ordini di prodotti on line sono cresciuti in maniera esponenziale, alle nuove modalità di lavoro quali lo smart working, fino a quelle formative ed educative con l’importante utilizzo della formazione a distanza.

Oggi nessuno compra più un prodotto o un servizio senza prima controllare le recensioni su Internet. Lo sviluppo della DAD e della FAD sono diventate così diffuse, che si è arrivati quasi a privilegiarle rispetto alla formazione in presenza.

«L’innovazione», sostiene Tubino, «non può prescindere dalla cultura». E aggiunge: «Prima di fare formazione occorre avere cultura e coscienza di obiettivi e finalità da raggiungere. E’ come se pensassimo di utilizzare i programmi di un computer senza avere il sistema operativo su cui essi stessi operano.

La formazione è necessaria per gestire il cambiamento

Uscite dal primo lockdown molte aziende hanno cercato rimedi per assorbire le varie difficoltà riscontrate nell’adottare gli strumenti digitali. Tra cui anche For:

«come agenzia formativa abbiamo dovuto cambiare completamente il nostro modo di operare. Ad esempio siamo riusciti a riconvertire la proposta formativa attraverso l’uso e la personalizzazione di una nostra piattaforma e-learning.

Per poter gestire in maniera efficiente queste modalità di formazione sono state assimilate e sperimentare dal nostro personale differenti modi di fare tutoring e coordinamento. Modi che cercassero di utilizzare al meglio le nuove tecnologie introdotte. Durante queste assimilazioni sono state riscontrate molte difficoltà a livello operativo nella gestione: della tracciabilità per verificare la partecipazione degli allievi; delle connessioni degli allievi; generale dei piani formativi nelle “aule virtuali”.

Queste difficoltà sono state assorbite in questi mesi grazie agli investimenti di tempo e di risorse. Questi cambiamenti, però, non sono stati così automatici. Tutte le trasformazioni fatte vanno poi condivise, per chi si occupa di formazione finanziata, nelle modalità richieste dai fondi».

I fondi e la tele – formazione

Le agenzie di formazione, in quest’ultimo periodo, hanno dovuto affrontare molte trasformazioni alle quali si aggiungono anche quelle dei fondi. Perché questi cambiamenti non solo hanno riguardato il modo di lavorare e di fare formazione, ma anche il mondo dei finanziamenti.

I fondi interprofessionali hanno messo in campo diverse modalità per fare formazione finanziata, attraverso la “teleformazione”. «I cambiamenti», approfondisce Tubino, «si stanno palesando anche all’interno dei fondi interprofessionali. Per favorire dialogo e soluzioni di maggiore vicinanza tra il fondo e gli enti di formazione che presentano i piani.

Ad esempio, Fondimpresa ha presentato un’iniziativa “Da clienti a partner” che favorisce il dialogo con gli enti di formazione aderenti qualificati. Un modo di confronto e di trasparenza su come vengono gestite le attività, gli obiettivi e l’operatività degli avvisi, anche quelli inerenti alle prossime programmazioni».

Ciò al fine di rendere per quanto più possibile efficace anche l’erogazione della formazione e l’utilizzo dei fondi . Questi aspetti sono ancora più importanti se si considera che le risorse a disposizione spesso non bastano a soddisfare la richiesta formativa .

Tubino - formazione - futuro
Paolo Tubino – La formazione del futuro

La carenza delle risorse impatta sulla formazione

La carenza di risorse quindi va a incidere su tutto il sistema. Chi ne paga le conseguenze sono le aziende beneficiarie. Le quali vorrebbero fare formazione e che rischiano di avere una formazione molto ridotta rispetto ai loro fabbisogni e alle loro esigenze.

«Una delle modalità è quella offerta dal Fondo Nuove Competenze. Il fondo pubblico nato per contrastare gli effetti economici dell’epidemia Covid-19 cofinanziato dal Fondo sociale europeo. Tale strumento, al di là delle contingenze per le quali è nato, è utile anche in una prospettiva di medio lungo termine:

Semplicità nell’esposizione dei fabbisogni, tempistiche ristrette di approvazione, finanziamento in buona parte anticipato all’approvazione e brevità dei piani formativi che devono comunque terminare in un arco temporale di massimo 3 mesi.

In altre parole: tempi ristretti tra rilevazione dei fabbisogni formativi e possibilità di erogare la formazione. Caratteristica chiave richiesta dalle aziende e soprattutto dalle PMI per rispondere prontamente ad esigenze formative retaggio di dinamiche di mercato sempre più stringenti.

Quest’ultimo, che mai come in questo periodo, è stato veloce dei cambiamenti e richiede altrettanto veloci risposte, i dipendenti hanno necessità di adattarsi, formarsi e crescere, e le imprese di rimanere competitive».

Bisogna, quindi, sviluppare un sistema di supporto alla formazione che sia più vicino alle necessità e ai fabbisogni dettati dal mercato e che abbia risorse sufficienti.

I finanziamenti e le PMI

Molto spesso invece ci troviamo di fronte a un sistema di selezione di progetti formativi basato su priorità, formalmente anche corrette, ma che di fatto consentono la formazione solo ad una piccola parte delle aziende e dei lavoratori.

In altre parole. Succede spesso che la possibilità di fruire della formazione da parte di dipendenti e imprese dipende molto dall’ente che li segue. Ovvero dal modo i cui il piano formativo viene proposto per il finanziamento. Una cosa importante da considerare è l’importanza che ha la finanziabilità della formazione. Soprattutto per la PMI: solo una piccola parte delle stesse farebbe formazione se non fosse finanziata.

Bisogna tenere in conto che le PMI hanno sempre avuto difficoltà a programmare i fabbisogni formativi, non avendo uffici a ciò preposti, a fare economie sulle cifre versate e disponibili attraverso i fondi interprofessionali. Questo perchè hanno pochi addetti non possono contare su significative risorse versate presso gli stessi-.

Tale aspetto diventa ancora più rilevante se si pensa che su 4,4 milioni di imprese attive in Italia, il 99,91% sono PMI. Includendo anche le microimprese con meno di 10 dipendenti (e solo lo 0,09% grandi imprese).

Come immaginare la formazione del futuro?

Per questa parte fondamentale del tessuto imprenditoriale del nostro paese. Le difficoltà nell’ottenimento delle risorse è stata negli ultimi anni ancora maggiormente sentita se si considera che le stesse risorse per la formazione professionale di cui allo 0,30% (Legge 388/2000) sono state oggetto di tagli significativi a favore di altri indirizzi nelle Politiche Attive del Lavoro.

«All’interno di questo scenario volendo immaginarsi una formazione “del domani”», conclude il direttore: «Ci sono due aspetti da considerare, che sono legati tra di loro. Il primo come dicevamo sopra è la disponibilità delle risorse di cui si deve disporre per rispondere alle necessità delle aziende e dei lavoratori.

Il secondo è il modello di fruizione da parte delle aziende e del personale da formare. Le modalità di funzionamento di FNC (Istituito presso Anpal dal decreto legge “Rilancio” (art. 88 del decreto legge 19 maggio 2020, ) prima citato piuttosto ad es del Credito di imposta per la formazione 4.0 (ad oggi prorogato anche dalla legge bilancio 2021 sino a tutto il 2022) sono modelli flessibili e a mio parere efficaci da cui prendere spunto per successive programmazioni.

Il principale rischio è quello di non spendere al meglio i fondi disponibili. Le risorse da sole non bastano se non sono accompagnate da corrette politiche nell’utilizzo».

Guarda l’intervento di Tubino sulla formazione del futuro del 18 marzo in Apprendimenti Futuri

L’intervento di Paolo Tubino – direttore di For – del 18 marzo in: Apprendimenti Futuri

Curiosità: chi è Paolo Tubino

Paolo Tubino, classe 1964, formazione tecnica /elettronica alla maturità e economica/finanziaria presso la facoltà di economia e commercio di Genova. Dopo i primi anni professionalizzanti presso studi commercialisti ed esperienze in società di venture capital inizia ad offrire in proprio servizi di consulenza di supporto alle imprese.

Prima nel settore della finanza agevolata e successivamente nel settore della formazione professionale e della progettazione europea dei programmi Lifelong Learning / successivamente Erasmus+.

Nel 2006 costituisce la FOR con la quale partecipa direttamente ad avvisi dell’EACEA sulla formazione professionale (vincendo anche un progetto europeo – VET QI – sulla qualità della formazione nelle PMI  centrato sui modelli EQAVET). Attraverso FOR che diventa nel 2011 anche ente di formazione accreditato offre servizi formativi alle aziende e dalla parte delle aziende condividendo altresì progettualità e obiettivi con parti sociali e stakeholder di settore.

Nell’ultimo anno ha attivato anche un asset sulla formazione a mercato sia nel settore delle costruzioni navali, con corsi di qualifica professionale che hanno consentito l’occupabilità ad oltre il 70% delle persone formate, che nel settore medicale dove ha già avuto ottimi riscontri e preiscrizione per l’intero anno 2021

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