Amarildo Arzuffi – I Martedì di S3.Studium: Politiche formative a supporto dello sviluppo economico

19 (Demo)

Amarildo Arzuffi è intervenuto durante il ciclo di webinar “I Martedì di S3.Studium – Cambiamento Sociale e Organizzativo“, tenutosi tra aprile e luglio 2020. Amarildo Arzuffi, Direttore dell’Area di Formazione di Fondimpresa, ha discusso il tema “Politiche formative a supporto dello sviluppo economico“.

Il Direttore dell’Area di Formazione di Fondimpresa, Amarildo Arzuffi, è intervenuto in I Martedì di S3.Studium, su Politiche formative a supporto dello sviluppo economico, ed ha approfondito il tema delle dinamiche formative.

Amarildo Arzuffi
Amarildo Arzuffi, Direttore dell’Area di Formazione di Fondimpresa,
in I Martedì di S3.Studium

Le politiche formative a supporto dello sviluppo economico

Per il Direttore dell’Area di Formazione di Fondimpresa, Amarildo Arzuffi, per I Martedì di S3.Studium ha affrontato il tema delle politiche formative a supporto dello sviluppo economico. Dal declino economico italiano all’irruzione straordinaria dell’innovazione tecnologica, fino alla transizione verso una nuova fase economico-sociale.

Quali sono le politiche formative ed educative che accompagnano lo sviluppo economico?

Secondo il Direttore Amarildo Arzuffi, quando, a proposito di sviluppo economico, si parla di politiche formative ed educative sostanzialmente si intende un modo di costruire i saperi attorno ad un modo di vedere il mondo.

«Quando si parla di politiche formative ed educative nel linguaggio di alcuni maestri di scienza della formazione s’intende una pedagogia, un modo di vedere , di costruire e organizzare i saperi delle persone intorno ad un modo di vedere il mondo. Si tratta, quindi, di una materia politica, perché conformante le persone», afferma Amarildo Arzuffi.

«Ci sono elementi fondamentali per capire quali sono le politiche formative di cui avrebbe bisogno l’Italia per accompagnare lo sviluppo economico e cercare di superare una fase che da anni è di stagnazione dell’economia del paese. Oltre a questa stagnazione, che comprende la crisi del Covid-19, prorompe intanto potente la modernizzazione, determinata dal dispiegarsi delle capacità schumpeteriane, quindi costruttive e distruttive della rivoluzione tecnologica», spiega il Direttore Amarildo Arzuffi.

«I fabbisogni formativi rilevati per le politiche formative a sostegno dello sviluppo economico sono sostanzialmente il GAP di competenze, conoscenze e abilità che una popolazione deve colmare per riuscire a stare dentro un processo sociale di produzione e riproduzione», afferma Amarildo Arzuffi.

Tale processo sociale di produzione e riproduzione è profondamente influenzato da due dinamiche fondamentali: da un lato, le dinamiche demografiche e, dall’altro, i nuovi fattori tecnologici, che riassumono la potente rivoluzione tecnico-scientifica che sta trasformando il modo di produrre e di vivere e la nostra quotidianità. Entrambe concorrono allo sviluppo economico e alla loro base dovrebbero esserci politiche formative adeguate.

Guarda le pillole di I Martedì di S3.Studium. Le politiche formative sono a supporto dello sviluppo economico?

Domenico De masi, Dal Telelavoro allo Smart Working, in I Martedì di S3.Studium

Le dinamiche demografiche per lo sviluppo economico

Per il Direttore Amarildo Arzuffi le dinamiche demografiche sono una parte fondamentale per il processo sociale di produzione e riproduzione, per colmare i fabbisogni formativi rilevati per le politiche formative a sostegno dello sviluppo economico.

«L’Italia è un paese in cui c’è un grande invecchiamento della popolazione», afferma Amarildo Arzuffi. «Nel 2050 l’Italia sarà il terzo paese con più anziani nel mondo e, contemporaneamente, con la popolazione in declino sia in termini di residenti sia in termini di dualismo generazionale», spiega Amarildo Arzuffi.

«In questo paese “per vecchi”, inoltre, i giovani lavorano sempre meno ed hanno estrema difficoltà ad entrare negli ambiti lavorativi, per cui, soprattutto i più preparati, emigrano», aggiunge Amarildo Arzuffi.

«I punti produttivi più importanti sono presidiati da persone che hanno un’età avanzata e i giovani fanno fatica a inserirsi stabilmente in queste organizzazioni che sorreggono il paese. Anche le dinamiche migratorie sono complicate, ma contribuiscono allo sviluppo economico. Il paese italiano comincia ad avere saldi migratori preoccupanti, poiché c’è più gente che se ne va rispetto a quella che arriva», conclude Amarildo Arzuffi.

I nuovi fattori tecnologici per lo sviluppo economico

Per il Direttore Amarildo Arzuffi i nuovi fattori tecnologici sono l’altra parte fondamentale per il processo sociale di produzione e riproduzione, per colmare i fabbisogni formativi rilevati per le politiche formative a sostegno dello sviluppo economico.

«Rispetto ai fattori tecnologici, invece, bisogna tenere in considerazione sia i processi di digitalizzazione, sia l’automazione dei processi industriali. In breve, la rivoluzione tecnico-scientifica e i processi di cambiamento nel mondo stanno diventando sempre più pervasivi», spiega Amarildo Arzuffi.

«Nel giro di dieci anni più del 60% dei lavori di oggi saranno sostanzialmente o parzialmente automatizzati e le ripercussioni sulle occupazioni e organizzazioni saranno elevate. Alcuni lavori spariranno, altri si trasformeranno a tal punto da essere irriconoscibili e, pertanto, bisogno vincere la diffidenza del management all’innovazione», afferma Amarildo Arzuffi.

«Si deve, inoltre, definire e mettere in campo forme di organizzazioni adeguate. Perché, paradossalmente, se si cerca di contrastare l’onda ci si condanna ad una continua perdita di efficacia ed efficienza dei processi di sviluppo economico». In breve, secondo il Direttore Amarildo Arzuffi, se non si innova si perde in competitività e in produttività.

«D’altro canto, se si innova ci si trova davanti alla complessa gestione dell’occupazione e delle tecniche di organizzazione del lavoro e del management e di adeguarle alle nuove tecnologie. Rimane così il problema complesso delle nuove competenze che servono per formare i profili professionali del domani», conclude.

Chi è Amarildo Arzuffi

Amarildo Arzuffi nasce a Vimercate (Milano) nel 1962. Pedagogista, specializzato in educazione degli adulti e formazione continua, è oggi l’attuale Direttore area Formazione di Fondimpresa.

La sua storia è molto caratterizzata dal sindacato, tanto che agli inizi degli anni ’80 lascia gli studi di economia per occuparsi a tempo pieno delle questioni legate al lavoro e alla formazione, che lo impegnano soprattutto in CGIL Lombardia.

All’età di 32 anni si trasferisce a Roma per dedicarsi all’Istituto Superiore della Formazione della CGIL (ISF). Nel ‘94 diventa Direttore Generale e poi Amministratore Delegato di Smile, l’ente nazionale di Formazione, riconosciuto dal Ministero del Lavoro, che si occupa di formazione, sia generale che professionale, e del coordinamento delle strutture nazionali e internazionali della CGIL.

Nel 2004 il Direttore Arzuffi ha curato la partenza dei fondi interprofessionali, sia dal punto di vista politico che professionale, e una volta incaricato dalla Cgil ha intrapreso una nuova avventura in Fondimpresa.

Ha scritto e curato numerose pubblicazioni in materia di sviluppo locale, organizzazione del lavoro e formazione  fra le quali: “Guida alla Formazione Continua” , F. Angeli 2007 ; “Le Formazioni Possibili. Esperienze di blended training nelle Piccole Imprese” , F. Angeli 2011

Amarildo Arzuffi - I Martedì di S3.Studium
Amarildo Arzuffi, Politiche formative a supporto dello sviluppo economico,
I Martedì di S3.Studium

I Martedì di S.3Studium

I Martedì di S3.Studium sono un ciclo di webinar sul cambiamento nati, durante un periodo particolare della nostra storia moderna che ha visto l’imporsi dello smart working, per riflettere su una serie di elementi macro, organizzativi e personali che caratterizzano il forte  Cambiamento Sociale e Organizzativo a cui siamo sottoposti.

Partecipazione e proposte

In questo primo ciclo di webinar sul cambiamento, proposto dalla S3.Studium, sono intervenuti docenti universitari, professionisti, manager, politici ed esperti di differenti settori che – insieme a voi – hanno ragionato sugli argomenti sopracitati, osservandoli da diverse angolazioni.

Hanno presenziato oltre 500 partecipanti di cui circa 80 presenze costanti e 40 variabili a seconda degli argomenti. Sono intervenuti, oltre ai 17 relatori, 40 discussant che, con le loro idee, hanno arricchito le tesi iniziali dei relatori con spunti originali sempre di notevole interesse.

L’accelerazione che ha subito il cambiamento, sotto la spinta del Covid 19, ci ha indotto a focalizzare l’attenzione sulle principali criticità e, insieme, abbiamo immaginato soluzioni concrete che possono ora diventare proposte interessanti da presentare agli stakeholder in un momento estremamente propizio quale quello attuale.

Guarda gli interventi degli altri relatori per I Martedì di S3.Studium

Lascia un commento