L’intervista a Fulvio Bartolo. Confronto su formazione e futuro

formazione del futuro

Apprendimenti Futuri – Formazione, futuro e territorio


Tratto da Speciale Inserto Digitale e Formazione
Techne – Progettare il Futuro
A cura di Roberta Bruno e Ugo Calvaruso
da Il Quotidiano del Sud

Come Fulvio Bartolo immagina la formazione del futuro?

L’intervista a Fulvio Bartolo, ex dirigente Uil e componente del tavolo del Partenariato, sul formazione del futuro e territorio.

Bartolo - formazione - futuro
Fulvio Bartolo, la formazione del futuro

Per l’evento “Apprendimenti Futuri. Confronto con gli Enti di Formazione”, è stato intervistato Fulvio Bartolo, ex dirigente Uil e componente del tavolo del Partenariato, sulla formazione del futuro a partire dal territorio.

La mission dei finanziamenti per la formazione secondo Bartolo

Fulvio Bartolo è stato a lungo un dirigente della Uil ed è oggi componente del tavolo del partenariato e membro del comitato di sorveglianza per i fondi europei.

«I fondi hanno una mission ben precisa, e cioè le politiche attive del lavoro. A partire dallo smart working, c’è e ci sarà un’esigenza diffusa di formazione», afferma. «Le aziende si sono rese conto che devono fare una formazione che sia di maggiore specializzazione per i propri dipendenti. Il problema serio riguarda però le piccole imprese, che accedono difficile alla formazione.

I fondi inter-professionali dovrebbero infatti fare politiche di formazione “pertinenti” nei confronti delle pmi, per esempio con avvisi più mirati. Le politiche attive del lavoro dovranno considerare la situazione post blocco dei licenziamenti, riflettendo su come far rientrare i lavoratori all’interno del mercato del lavoro».

Per il Dottor Bartolo, dunque, bisogna costruire un filo diretto tra i diversi tipi di formazione e le imprese, stipulando un accordo, al fine di mettere i lavoratori espulsi dal processo produttivo a fare la formazione “on the job” all’interno delle aziende.

I due rami della formazione: continua e professionale

La formazione, che ha un ruolo strategico nel mondo del lavoro, si divide in due rami: quella continua, di cui sopra, che si rivolge agli adulti che intendono riqualificarsi in vista di un nuovo o migliore inserimento, e quella professionale, che riguarda i giovani che si accostano per la prima volta al mondo del lavoro. su quest’ultima Fulvio Bartolo ha molto da dire:

«Sembra che l’Italia si stia finalmente svegliando anche sul fronte della formazione professionale. Le lauree professionalizzanti non hanno dato risultati, per cui si seguirà l’esempio europeo sugli Its. I giovani devono avere una formazione specifica, collegata a quello che le aziende richiedono. Gli Its hanno un grande potenziale in termini di impiego (80-90%), anche se al Sud rimaniamo svantaggiati poiché abbiamo meno aziende rispetto al Nord».

Le grandi aziende del Nord, infatti, programmano le Academy, cioè Its correlati alle imprese. «Il 90% delle aziende al Sud sono Pmi, dai 10 ai 50 dipendenti. Quindi l’offerta formativa va mutuata su questo: se un’azienda prende uno studente, dieci aziende ne prenderanno dieci. Questo sviluppo è possibile in sinergia con la Regione rispetto allo sviluppo pensato per i settori industriali, quali agroalimentare, beni culturali, meccanici, energie alternative».

Bartolo - formazione - futuro
Bartolo, la formazione del futuro

l’importanza degli accordi con la Regione

L’accordo con la Regione Campania è, per il Dottor Bartolo, particolarmente rilevante: «Far parlare questi mondi è una missione fondamentale, ed è uno degli obiettivi che ci siamo dati: fare in modo che ci sia un’interazione reale», afferma.

«I Fondi Interprofessionali, sotto la spinta delle parti sociali, hanno finanziato la formazione per le imprese. E’ importante, dunque, far capire alle aziende che formare bene i propri dipendenti è un valore aggiunto sul mercato che l’impresa acquisisce». Questo risultato si può ottenere in due modi per il dottor Bartolo.

  • il primo è concependo la formazione come un’esigenza particolare e diversa per ogni impresa,
  • il secondo è che comprendendo che l’impresa trova un tornaconto nel formare quelle professionalità che il mercato richiede.

L’impresa quindi si deve organizzare anche con i sindacati interni per fare in modo che poi i singoli lavoratori usufruiscano, anche collettivamente, di questa possibilità.

Pmi tra territorio e formazione

Le pmi rappresentano il cuore dell’economia del Sud, studiare ed attuare per quest’ultime un percorso formativo personalizzato rappresenterebbe, dunque, un primo passo importante per guidarle nella scelta di fondi e di innovazioni.

«Un problema su cui si discute è la partita dell’Industria 4.0, spesso si parla di fare innovazione nelle pmi senza sapere che spesso hanno un alto livello di tecnologia. In Campania, per esempio, ce n’è una che produce viti particolari, ha un mercato eccezionale perché è l’unica in grado di farle. Il vero problema delle Pmi è che tendono ad allargarsi sempre troppo piano.

Questo perché, da un lato, hanno difficoltà oggettiva ad allargarsi senza leggi serie che le favoriscono, dall’altro, non creano rete tra loro. Forse è anche una questione culturale, spesso si ha difficoltà a condividere il “comando” della propria azienda con qualcuno. Le grandi potenzialità campane sono nel settore agroalimentare e nella trasformazione dei prodotti agricoli. Ma mettere insieme i consorzi è problematico. Bisogna pensare come fare la formazione rispetto a questo punto».

Guarda l’intervento di Bartolo sulla formazione del futuro del 25 marzo in Apprendimenti Futuri

𝗔𝗣𝗣𝗥𝗘𝗡𝗗𝗜𝗠𝗘𝗡𝗧𝗜 𝗙𝗨𝗧𝗨𝗥𝗜. 𝗜𝗟 𝗖𝗢𝗡𝗙𝗥𝗢𝗡𝗧𝗢 𝗧𝗥𝗔 ENTI DI 𝗙𝗢𝗥𝗠𝗔ZIONE
𝐒𝐄𝐂𝐎𝐍𝐃𝐀 𝐏𝐀𝐑𝐓𝐄

Curiosità: chi è Fulvio Bartolo

Fulvio Bartolo è stato a lungo dirigente della Uil a vari livelli, da responsabile della Uil di Napoli a segretario organizzativo regionale, a presidente dell’Erfap Campania, responsabile del mercato del lavoro, presidente dell’Organismo Bilaterale della Campania del fondo Fondimpresa, e attualmente è componente del tavolo del partenariato e del comitato di sorveglianza per i fondi europei.

Da alcuni anni collabora con la Uil nazionale ed è componente dell’Assemblea nazionale di Fondimpresa  e dell’Assemblea nazionale del Fondo Professioni. Da circa quattro anni è anche componente del consiglio di amministrazione del fondo For.te. In Campania il dottor Bartolo è all’interno di due Its (Energy Lab e TEC MOS, di cui è anche il Vicepresidente).

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