Massimo Chiriatti – I Martedì di S3.Studium: Il futuro del lavoro? Ci aspetta una sfida non convenzionale

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Massimo Chiriatti è intervenuto durante il ciclo di webinar “I Martedì di S3.Studium – Cambiamento Sociale e Organizzativo“, tenutosi tra aprile e luglio 2020. Massimo Chiriatti, Tecnologo e Dirigente IBM, ha discusso il tema “Il futuro del lavoro? Ci aspetta una sfida non convenzionale“.

Il Tecnologo Massimo Chiriatti è intervenuto con il discorso Il futuro del lavoro? Ci aspetta una sfida non convenzionale nei I Martedì di S3.Studium, e ha considerato i risvolti tecnologici nel futuro del lavoro. Sintetizziamo il suo intervento.

Massimo Chiriatti
Massimo Chiriatti, Tecnologo e Dirigente IBM, in I Martedì di S3.Studium

Il futuro del Computing + Il futuro del Business = Il futuro del lavoro

Per il Tecnologo Massimo Chiriatti il futuro del lavoro è determinato dalla somma del futuro del computing e del futuro del business. Secondo Massimo Chiriatti, dunque, il futuro del lavoro rappresenta una sfida non convenzionale.

«Quando Bill Gates diceva “vorrei vedere un giorno un pc su ogni scrivania”, erano gli anni ’80, e si veniva da un mondo di pochissimi grandi my frame, IBM nello specifico, concentrati in pochi luoghi. Con il passare del tempo siamo riusciti non solo ad ottenere i pc su ogni scrivania, ma anche un computer nelle tasche. Quale sarà il prossimo passo?», esordisce il tecnologo Massimo Chiriatti.

«Oggi, in ogni oggetto si sta inserendo una parte informatica, insieme alla capacità computazionale del software, alla memoria e alla connettività», afferma Massimo Chiriatti, e continua: «Nel momenti in cui in ogni oggetto c’è un computer (per definizione un’automazione) si rende anche questo mondo sempre più intelligente: perchè gli oggetti sono intelligenti!».

Per il Tecnologo Massimo Chiriatti, dunque, dialoghiamo e ci relazioniamo costantemente con la rete e, per il futuro del lavoro, è interessante guardare come questo rapporto si sta evolvendo.

Informazione e comunicazione

La teoria di Shannon

All’inizio, prima di qualsiasi ipotesi sul machine learning, c’era la teoria Shannon. La teoria di Shannon si basava su calcoli matematici e sosteneva che bisognava lavorare sulle informazioni.

«Accanto a quel mondo fatto di bit, oggi c’è anche un po’ più di biologia», afferma Massimo Chiriatti, «nel senso che si prende a prestito dai riferimenti biologici, come ad esempio il funzionamento del cervello, per capire se si può imitare la capacità mentale dell’uomo per avere sistemi intelligenti».

Il futuro del lavoro: dalla logica classica al machine learning

Il Tecnologo Massimo Chiriatti con grande chiarezza spiega il passaggio dalla logica classica al machine learning e come il futuro del lavoro può essere determinato proprio a partire dal machine learning.

«Nella logica classica i computer si programmavano, si dava loro delle regole che poi eseguivano. Si utilizzavano, perciò, i dati. Un esempio può essere un archivio di date di nascita, una volta date queste informazioni si chiedeva al computer di trovare le persone che aveva più di 35 anni. Questa operazione richiede una logica classico, che tutt’ora abbiamo e che avremo ancora per diversi anni», spiega Massimo Chiriatti.

Per il futuro del lavoro le Tecniche Tradizionali e il Machine Learning si affiancheranno.

Guarda le pillole di I Martedì di S3.Studium sul lavoro del futuro

Domenico De masi, Dal Telelavoro allo Smart Working, in I Martedì di S3.Studium

La nuova logica: con il Machine Learning i sistemi non si programmano, si addestrano

Per il Tecnologo Massimo Chiriatti la logica sta cambiando, con il Machine Learning, infatti, i sistemi non si programmano ma si addestrano.

«Il computer legge i dati dalla realtà e comincia ad estrarre delle logiche», spiega il Tecnologo Massimo Chiriatti. «Un tempo il computer non poteva sbagliare mai, e anche nel caso in cui ci fosse un errore, la responsabilità di quest’ultimo veniva attribuita alla programmazione o dalla logica inserita nel computer».

Oggi, invece, i computer compiono analisi statistiche dei dati. «In questo modo», continua a spiegare Massimo Chiriatti, «con il machine learning, si possono fare migliaia di analisi. Un esempio è nell’ambito delle cellule tumorali. Il computer, infatti, istruito a vedere tante volte le cellule, crea un modello statistico o legge tutta una serie di informazioni e tirando fuori la probabile ricetta e la probabile analisi».

In conclusione dell’intervento del Tecnologo Massimo Chiriatti, si può affermare che con il Machine Learning i sistemi non si programmano, ma si addestrano. Questi due mondi (quello della logica classica e del machine learning) si sono affiancati e non sostituiti. L’unione di questi due mondi, per il futuro del lavoro, richiede a sua volta molto più giudizio e consapevolezza da parte dell’essere umano.

Approfondimento cos’è il machine learning?

Per agevolare la lettura dell’intervento del tecnologo Massimo Chiriatti su Il futuro del lavoro? Ci aspetta una sfida non convenzionale, in I Martedì di S3.Studium, mettiamo un box di approfondimento sul machine learning.

In italiano traduciamo Machine Learning con apprendimento automatico. Si intende cioè quelle abilità delle macchine-computer di apprendere senza essere state esplicitamente e preventivamente programmate.

A parlare per primo di machine learning fu nel 1959 Arthur Lee Samuel, scienziato americano pioniere nel campo dell’Intelligenza Artificiale. Anche se, ad oggi, la definizione più accreditata dalla comunità scientifica è quella fornita da un altro americano, Tom Michael Mitchell, direttore del dipartimento di Machine Learning della Carnegie Mellon University:

Il Machine Learning insegna ai computer e ai robot a fare azioni ed attività in modo naturale, proprio come gli esseri umani o gli animali. I computer grazie al machine learning apprendono imparando dall’esperienza (o meglio, attraverso programmi di apprendimento automatico).

In sostanza, gli algoritmi di machine learning usano metodi matematico-computazionali per far apprendere informazioni direttamente dai dati, senza modelli matematici ed equazioni predeterminate. Gli algoritmi di Machine Learning migliorano così le loro prestazioni in modo “adattivo” mano a mano che gli “esempi” da cui apprendere aumentano.

Quando queste tecnologie si affacciano e confluiscono nei diversi campi del sociale il futuro del lavoro diventa un mondo da scoprire. Anzi, come afferma il Tecnologo Massimo Chiriatti, rappresentano una sfida non convenzionale per il futuro del lavoro.

Chi è Massimo Chiriatti

Massimo Chiriatti collabora con Università e consorzi per eventi di formazione sull’economia digitale. È un dirigente tecnico in un’impresa multinazionale e ha continue relazioni con i CXO delle più grandi imprese italiane.

Dopo la Laurea in Scienze Politiche con specializzazione in Economia Internazionale, ha conseguito un Master di II livello in “Governo dei sistemi informativi: sviluppo, gestione e monitoraggio” all’Università di Roma Tre.

Prende parte attivamente a congressi e forum su temi riguardanti in particolar modo l’innovazione dell’ICT nella digital economy. E’ membro di Assob.it, un’associazione senza scopo di lucro per promuovere la tecnologia Blockchain. Co-estensore del Manifesto #BlockchainItalia, pubblica articoli su diversi quotidiani e scrive stabilmente su Il Sole 24 Ore Nòva 100

Massimo Chiriatti - Martedì di S3.Studium
Massimo Chiriatti, Il futuro del lavoro? Ci aspetta una sfida non convenzionale,
in I Martedì di S3.Studium

I Martedì di S.3Studium

I Martedì di S3.Studium sono un ciclo di webinar sul cambiamento nati, durante un periodo particolare della nostra storia moderna che ha visto l’imporsi dello smart working, per riflettere su una serie di elementi macro, organizzativi e personali che caratterizzano il forte  Cambiamento Sociale e Organizzativo a cui siamo sottoposti.

Partecipazione e proposte

In questo primo ciclo di webinar sul cambiamento, proposto dalla S3.Studium, sono intervenuti docenti universitari, professionisti, manager, politici ed esperti di differenti settori che – insieme a voi – hanno ragionato sugli argomenti sopracitati, osservandoli da diverse angolazioni. Hanno presenziato oltre 500 partecipanti di cui circa 80 presenze costanti e 40 variabili a seconda degli argomenti. Sono intervenuti, oltre ai 17 relatori, 40 discussant che, con le loro idee, hanno arricchito le tesi iniziali dei relatori con spunti originali sempre di notevole interesse.

L’accelerazione che ha subito il cambiamento, sotto la spinta del Covid 19, ci ha indotto a focalizzare l’attenzione sulle principali criticità e, insieme, abbiamo immaginato soluzioni concrete che possono ora diventare proposte interessanti da presentare agli stakeholder in un momento estremamente propizio quale quello attuale.

Guarda gli interventi degli altri relatori per I Martedì di S3.Studium

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