di Luigi Nicolais, professore emerito dell’Università Federico II di Napoli, presidente della Fondazione Cotec, presidente di Materias
Nel panorama globale odierno, sempre più competitivo e in continua evoluzione, l’innovazione non rappresenta solo una leva fondamentale per lo sviluppo economico, ma anche un pilastro imprescindibile per la creazione di valore sostenibile e duraturo. Non sorprende, dunque, che un numero crescente di imprese, indipendentemente dalla loro dimensione, stia investendo risorse significative nella ricerca e nello sviluppo di nuove tecnologie. Tuttavia, la transizione dalla scoperta scientifica alla realizzazione di prodotti concreti, pronti per il mercato, si rivela spesso un percorso irto di ostacoli tecnici, finanziari e regolatori.
Il divario di produttività tra Europa e Stati Uniti
Come sottolineato nel rapporto di Draghi «The future of European competitiveness» il divario di produttività attuale tra l’Europa e gli Stati Uniti è in gran parte causato da un ritardo nello sviluppo tecnologico, in particolare nei settori digitali e dell’intelligenza artificiale. L’Ue affronta una necessità critica di accelerare l’innovazione nelle tecnologie dirompenti per riaccendere la produttività e favorire una crescita sostenibile. Senza investimenti significativi in ricerca e sviluppo, l’Europa rischia di rimanere ulteriormente indietro mentre la competizione globale si intensifica. Draghi sottolinea, inoltre, come la competitività dell’Europa passi anche attraverso la capacità di coordinare gli investimenti pubblici e privati per finanziare progetti di innovazione su larga scala e la formazione e l’attrazione di talenti su skill tecnologiche.
In questo contesto emerge il ruolo strategico di aziende come Materias, della quale sono presidente, che ha sede a Napoli, e che investe in tecnologie deep-tech, nella formazione e nell’attrazione di giovani talenti, attraverso un approccio unico, ponendo sempre l’innovazione al centro della propria missione. L’obiettivo è aiutare le scoperte scientifiche che vengono dal mondo della ricerca a superare la cosiddetta «valle della morte», creando connessioni con investitori e con il mondo delle imprese. L’azienda opera in ambiti complessi e ad alto impatto scientifico, dove i tempi, i costi e i rischi di sviluppo sono maggiori rispetto alle tecnologie digitali. Per questo motivo è fondamentale sviluppare una adeguata strategia brevettuale per creare barriere all’ingresso di potenziali competitor.
Il capitale umano e il patent portfolio come asset strategici
Il nostro modello operativo attribuisce una grande importanza al capitale umano, che rappresenta uno dei principali asset strategici dell’azienda. Il team è composto al 60% da donne e per il 75% da personale con elevata qualificazione accademica, tra cui dottorato di ricerca (PhD) o un master di secondo livello. Questo gruppo multidisciplinare possiede competenze tecnico-scientifiche altamente specializzate nei settori della ricerca scientifica, dell’ingegneria dei materiali, della biotecnologia e delle scienze della vita. In questo modo Materias riesce a dialogare efficacemente con ricercatori accademici e partner industriali.
Un altro asset fondamentale di Materias è il suo patent portfolio. L’azienda ha depositato oltre 120 brevetti, che non solo rappresentano una garanzia di competitività per l’uso di tecnologie innovative, ma costituiscono anche una fonte di ricavi grazie alla concessione di licenze e royalties. Altro asset importante è il database delle tecnologie, frutto di un’intensa attività di scouting. Nel corso degli anni, l’azienda ha analizzato oltre 1.100 idee provenienti da vari settori, investendo in circa 30 tecnologie promettenti e traghettando una parte significativa di queste attraverso la prima e la seconda «valle della morte». La prima si presenta nel passaggio dalla ricerca accademica alla proof-of-concept (Poc). In questa fase, le idee nascono in laboratorio, ma molte di esse non riescono a tradursi in prototipi funzionanti a causa di una serie di difficoltà, tra cui la mancanza di risorse finanziarie e la complessità tecnica. Superata la prima valle, si apre una seconda sfida altrettanto complessa: trasformare la proof-of-concept in un prodotto commercializzabile. Questa seconda «valle della morte» è caratterizzata da problematiche legate ad esempio allo scale-up produttivo e alla conformità regolatoria e richiede non solo ingenti investimenti, ma anche competenze specifiche per affrontare questioni tecniche e normative.
Progetti di ricerca applicata
Negli ultimi anni Materias ha investito in diversi progetti di ricerca applicata. I più rilevanti includono:
- tecnologie per la stampa 3D di soluzioni in cemento armato, con l’obiettivo di migliorare l’efficienza e la sostenibilità nelle costruzioni;
- peptidi antimicrobici per applicazioni nei settori packaging, dermocosmetico, biomedicale e farmacologico, volte a prevenire infezioni ed aumentare igiene e sicurezza;
- peptidi biostimolanti per un’agricoltura sostenibile, in grado di stimolare la crescita e la difesa delle piante, migliorando la produttività agricola in modo naturale ed ecocompatibile;
- microaghi per il drug delivery transdermico, che permettono la somministrazione di farmaci attraverso la pelle, offrendo una soluzione meno invasiva e più efficiente rispetto ai metodi tradizionali;
- polvere autogelificante a base di polisaccaridi naturali per una rigenerazione rapida delle ferite che producono essudato;
- tessuti attivi capaci di ospitare e rilasciare molecole funzionali e rispondere a stimoli ambientali, con applicazioni in settori come il biomedicale, la sicurezza e l’abbigliamento tecnico;
- schiume espanse termoplastiche monomateriale a gradiente di densità in grado di migliorare la riciclabilità a fine vita di prodotti multimateriale, tradizionalmente complessi, con aumentate performance meccaniche.
Al centro del modello c’è la creazione di un network di collaborazioni con oltre 30 università e enti di ricerca, sia nazionali che internazionali e uno scientific advisory board di rilevanza internazionale. Questo ecosistema dell’innovazione permette di integrare conoscenze e competenze multidisciplinari, favorendo il trasferimento tecnologico e l’industrializzazione delle innovazioni. L’interazione con partner accademici e industriali facilita lo sviluppo di soluzioni che rispondono alle esigenze del mercato e allo stesso tempo valorizzano il lavoro di ricerca scientifica.
Impegno verso la sostenibilità
Investiamo in tecnologie sostenibili e a basso impatto ambientale, con un forte impegno verso l’innovazione responsabile. Il modello di business promuove soluzioni avanzate che supportano l’economia circolare, riducono gli sprechi e ottimizzano l’uso delle risorse naturali. Attraverso lo sviluppo di materiali e processi innovativi, Materias contribuisce a costruire un futuro più sostenibile, offrendo tecnologie che migliorano l’efficienza industriale e riducono l’impatto ambientale in settori chiave come l’agrifood, l’ingegneria civile e il biomedicale. Come evidenziato da Draghi, l’Europa è in una posizione unica per trasformare la decarbonizzazione in un’opportunità di crescita. Il continente è leader mondiale nel settore delle tecnologie pulite e degli sforzi di decarbonizzazione, ma è necessaria una strategia industriale coerente per mantenere la competitività durante la transizione.
Questo modello di azienda ha attirato l’interesse di diverse tipologie di investitori che hanno creduto nella mission dell’azienda. Oltre alla società dei founders, WE srl, sono soci di Materias Dompé Holdings, società che opera investimenti in diversi ambiti, il gruppo bancario Intesa Sanpaolo, l’azienda IBSA Farmaceutici Italia, il gruppo Multiversity azienda leader nella formazione digitale e un investitore inglese, MPA Development. Ad oggi Materias ha stipulato accordi per la concessione in licenza delle proprie tecnologie con aziende leader che operano in settori diversi, trasporti, agritech, biomedicale, farmaceutico e sport.
Promuovere l’innovazione come opportunità inclusiva
Nell’ultimo Simposio Cotec Europa a Las Palmas, a cui ho partecipato in qualità di presidente di Cotec Italia e alla presenza dei tre capi di Stato di Spagna, Portogallo e Italia in qualità di presidenti onorari, è stata sottolineata l’importanza della collaborazione tra i Paesi europei per promuovere l’innovazione e la competitività tecnologica europea. In linea con le tematiche trattate nel simposio, l’innovazione deve essere considerata non solo un motore di crescita economica, ma anche un’opportunità per creare un modello di sviluppo sostenibile e inclusivo. Il ruolo delle Pmi innovative è cruciale e le ultime iniziative promosse dal programma Horizon Europe lo confermano. Infatti, l’Unione Europea ha affiancato all’European Research Council (ERC), l’European Innovation Council (EIC), un organismo dedicato a fornire strumenti e risorse per sostenere idee e tecnologie con il potenziale di creare nuovi mercati, generare occupazione e promuovere la crescita economica in Europa.