Apprendimenti futuri: dialogo con Nanda D’Amore

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1 Biografia

eicapp per dieci anni, poi fondi interprofessionali e declinazioni varie.

Domanda da un milione di dollari sugli apprendimenti futuri,

(aumento del divario tra sud e nord- -giovani-istruzione

2 Quadro sulla situazione

In questo momento c’è molta carne sul fuoco e tanta confusione. Siamo ancora in pieno Covid, ma non siamo esattamente nella stessa situazione di sei mesi fa. Si sta per dare avvio al Recovery Plan che ci accompagnerà per diversi anni. Di contro, la pandemia ha fortemente condizionato sia i sistemi produttivi, che le persone, occupate ed inoccupate.

Si teme lo sblocco dei licenziamenti, ma al Sud stiamo già toccando mano questa crisi, qui i licenziamenti sono già arrivati. Basta pensare al settore terziario, che qui si esprime per lo più nel turismo e si declina nella ristorazione, nei grandi bar, nelle grandi pasticcerie, dove il licenziamento è già arrivato. Si tratta per lo più di attività segnate dalla stagionalità: gli alberghi non hanno più richiamato, la ristorazione, tra le diverse zone rosse e arancioni, ha chiuso, mentre i ristori hanno ristorato poco. Non bisogna trascurare poi una forte presenza di lavoro nero, scomparso senza dare segnali. La situazione è complicata in tutto il paese, con situazioni più pesanti al Sud, dove si riscontra forte presenza di giovani disoccupati, di net di persone con livelli bassi di istruzione.

3 Gli apprendimenti futuri

Molto si dovrà puntare sulle competenze. Questa parola sta iniziando a circolare sempre più, anche a livello governativo. Finalmente ci si sta rendendo conto che le competenze sono fondamentali, a fronte di una situazione difficile le aziende cercano competenze che, paradossalmente, non trovano sul territorio, tra le quali quelle digitali e informatiche.

Anche le politiche attive contribuiscono in questa partita fornendo gli strumenti che ci consentono di supportare le nuove figure, dai giovani ai meno giovani, per tentare nuove collocazioni.

4?

Il quadro che si apre è molto ampio e dobbiamo saperci muovere in maniera adeguata e in situazioni sempre nuove e diverse. Il Covid ci sta riconsegnando una società diversa, con città e territori nuovi rispetto a prima: con molti più problemi e, si spera, con una voglia e una volontà diffusa di costruire quello che, forse, si sarebbe già dovuto costruire.

Le amministrazioni sono inadeguate a rispondere alle necessità che le città e le persone richiedono. E questo è ancora più vero al Sud che, tra competenze arretrate e infrastrutture mancanti, sembra essersi allargato il divario con il resto del Paese. Basta pensare alla ferrovia e all’alta velocità che non è mai arrivata. Quando si arriva a Messina ci si rende conto di esser proprio staccati dall’Italia. Eppure, la Sicilia non è l‘ultima tra le regioni. Ha un’agricoltura importante e il settore agroalimentare è in crescita. C’è il settore metalmeccanico anche se con qualche difficoltà, ed è presente anche il settore informatico. Al di la di questo, il settore nuovo e innovativo è l’agroalimentare, con industria 4.0.  Impianti nuovi e destinati alla cura del biologico sempre più importante. Si lavora molto su quei prodotti “legati” all’area di provenienza, la cui tracciabilità ne aumenta la qualità e il valore. Su tutto questo patrimonio, insieme all’utilizzo dei fondi, noi di Civita abbiamo una conoscenza approfondita, teniamo alle persone e alle storie delle aziende, dalla più piccola alla più grande.

5 Istruzione tassello importante

L’Istruzione è un tassello importante in questo quadro. È emblematico il fatto che in una regione come la nostra i licei classici e scientifici abbiano la meglio sugli istituti tecnici e professionali. Inoltre, la domanda sul mercato è prevalentemente tecnica e non di maturità classiche. In Sicilia, gli istituti tecnici, ma non gli alberghieri, sono stati chiusi o accorpati, e diversi problemi li hanno avuti anche gli istituti agrari. È paradossale che questo avvenga proprio nella regione che, più di tutte, presenta punte di eccellenza e di crescita in quei settori, con produzioni interessanti, tra le quali la riscoperta dei grani antichi, il settore caseario e il biologico. Gli istituti agrari a loro volta diminuiscono il livello di prestazione. L’istruzione rimane inoltre un fattore molto importante anche per riprendere chi ha abbandonato gli studi. L’innovazione è fondamentale, ma parte dalla scuola, è per questo che bisogna investire risorse in essa.

I cambiamenti nei vari settori, nell’informatica come nel digitale, devono interessare anche le scuole. Bisogna utilizzare in questa direzione anche i finanziamenti da parte dell’Europa, altrimenti questi si trasformeranno in un boomerang, invece di supportare questo paese e modernizzarlo per smorzare il divario tra Nord e Sud.

6 Smart working

Lo Smart working è la novità di questa pandemia, ne avevamo solo sentito parlare e ora si è imposto. Ci vorrebbero una decina di webinar per affrontare questo tema. Cambia il modo di lavorare sia per chi dirige un’organizzazione sia per chi ci lavora, quindi i collaboratori. Prevede il lavoro per obiettivi e la valutazione sui risultati raggiunti in totale libertà. Personalmente io credo nello smat working, ne ho subìto le difficoltà ma ne vedo anche gli aspetti positivi.

Le organizzazioni risparmiano, non sono più necessari uffici megagalattic. Se lo smart working andrà avanti, come io penso, ci sarà un aumento della qualità della vita, anche semplicemente perché ci sarà più libertà di inquadrare la propria vita e più spazio e tempo destinare ai propri interessi. Certo, ci sarà da sviluppare tutta la parte sindacale, contrattuale e relazionale, ma è una realtà ancora scoprire, anche in termini di miglioramento delle capacità del singolo.

7 Quali sono stati i problemi più grandi nei mesi scorsi nella formazione

Non svolgere la formazione in presenza è stato un problema, ha richiesto l’utilizzo e la conoscenza approfondita degli strumenti a disposizione. Ormai lavoriamo da un anno in teleformazione, abbiamo trovato gli aspetti positivi come una maggiore attenzione e partecipazione dell’aula, c’è un maggior impegno da parte di tutti. Di contro non tutta la formazione è uguale e ci sono corsi che vanno svolti in presenza, come quelli legati alla ristorazione e alla cucina, piuttosto che alle nuove tecniche di intervento nel settore sanitario.

8. competenze

Le competenze saranno l’elemento forte dei prossimi mesi. Il tema di occupazione e formazione prenderà forza. Tra politiche attive del lavoro, ricollocazione di personale e ricerca di lavoro avremo dei mesi pieni di attività.  Certo dovremmo sapere bene come orientarci. Sta a noi dare il giusto indirizzo alle cose da fare, e comporre il quadro riprendendo modi di lavorare che comportino miglioramenti. Le associazioni, come Aif, avranno tanto lavoro da svolgere. Però rimango positiva, qualche mese fa il quadro era più buio. Oggi ci è richiesta una grande capacità di andare avanti e di metterci alla prova.

9 Ricostruzione

Parlerei proprio di ricostruzione, come in altri tempi storici, quello che abbiamo davanti è uno di quei momenti, sarà richiesta a noi grande capacità e un grande resilienza. Non possiamo permetterci di essere stanchi. Ricostruzione, nel senso di una riqualificazione di tutto quello che va costruito e ricostruito su quelle che il Covid ci ha fatto rendere conto fossero macerie, come: ospedali, infrastrutture, pubblica amministrazione, scuola, e istruzione diffusa. Bisogna sapere collegare tutte queste cose l’una all’altra, e questi sono i problemi che la formazione affronterà in questi anni.

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