Qualificazione, tra laboratorio e Ishikawa

Nella seconda fase del laboratorio della Qualificazione 2021, di Innovazione e Apprendimento, si è passati dalla rilevazione del problema all’identificazione delle cause.

La competenza da sviluppare è, infatti, quella di tradurre un problema in caso studio, passando dal disordine all’ordine. Per farlo si è utilizzato come strumento il diagramma di Ishikawa.

1. Laboratorio e Qualificazione, il funzionamento

Il servizio Qualificazione 2021: tra smart training e smart learning, proposto da Innovazione e Apprendimento, si compone di diverse attività. Esse sono rivolte alle 5 figure professionali della formazione (Direttore, Analista, Progettista, Amministrativo e Coordinatore).

Lo scopo principale è quello di lavorare sui gap delle competenze relazionali, verticali e agite. Attraverso Tiresia (servizio per la mappatura delle competenze) sono state definite delle aree di miglioramento delle diverse figure professionali. Il laboratorio del servizio di Qualificazione 2021, proposto da Innovazione e Apprendimento, ha sviluppare delle attività al fine di colmare questi gap.

Iil servizio Qualificazione 2021 utilizza il crowdsourcing e il principio dell’innovazione aperta. Questo in continuità con il progetto Stati Generali della Formazione e del Lavoro, realizzato attraverso lo SNAP Learning®.

Pertanto, Innovazione e Apprendimento propone un servizio innovativo, riconosciuto dall’AIF – Associazione Italiana Formatori come propedeutico all’iscrizione ai Registri Specialistici, ai sensi della legge 4/2013.

Il percorso di qualificazione, di fatti, è composto da diverse attività, come laboratori virtuali, workshop tematici e sfide su piattaforma di co-design.

In particolare nella seconda fase del laboratorio si è passati, attraverso l’utilizzo del diagramma di Ishikawa, dall’identificazione del problema alla identificazione delle cause.

2 Ishikawa, dal problema alle cause

Nella giornata del 3 giugno il laboratorio Qualificazione 2021, proposto da Innovazione e Apprendimento si è concentrato sull’identificazione delle cause utilizzando il diagramma di Ishikawa.

In queste settimane si sono analizzate le principali problematiche espresse dalla comunità, al fine di rafforzare le competenze necessarie per superarle.

Per affrontare i problemi e risalire alle possibili cause e predisporre un problem setting definire uno strumento adatto è molto importante. Lo strumento di Ishikawa è stato scelto proprio per passare, in maniera semplice e ordinata, dal problema alle cause, fino al progetto.

Problema e progetto hanno una radice comune, entrambe indicano l’essere gettato verso qualcosa, un mettere avanti, o meglio, proporre. Nel primo caso si intende un quesito di cui, partendo di solito da elementi noti, si richiede ad altri, o a sé stessi, la soluzione. Nel secondo caso si evoca invece qualcosa da spingere in avanti:

Il Diagramma di Ishikawa utilizzato nel Laboratorio della qualificazione, da Innovazione e Apprendimento

Dare spiegazione logica agli eventi ponendoli in relazione alle cause è da sempre un’importante esigenza dell’uomo. Nel 1943, l’ingegnere giapponese Kaoru Ishikawa, che si occupava principalmente della Qualità Totale, si concentrò su questo concetto. Elaborò così un metodo preciso, legato alla catena dei “perché”.

Da queste sperimentazioni venne fuori un diagramma denominato di causa/effetto, oggi conosciuto come diagramma di Ishikawa. Anche detto diagramma “a lisca di pesce” per via della sua conformazione grafica.

Il diagramma di Ishikawa è oggi una tecnica manageriale molto utilizzata nel settore industriale e nei servizi. Serve a individuare le cause più probabili di un effetto, o problema.

Viene utilizzato in particolar modo quando:

  • si riscontrano fratture nel lavoro del team aziendale;
  • si rilevano determinate cause legate a problemi o quando è necessario analizzare dei comportamenti per comprenderne le cause-effetto.

I vantaggi

I vantaggi dell’utilizzo del diagramma di Ishikawa sono:

  • la facilitazione per andare alla ricerca delle cause (dal macro al micro);
  • mette in relazione gli effetti con le cause;
  • aiuta a aumentare il coinvolgimento dei membri del team attraverso il confronto e la discussione con il brainstorming;
  • rimane, una volta costruito, uno strumento vivo nel tempo. Non solo, ma può essere costantemente aggiornato tramite feedback del team, oppure partendo da altre micro-cause per andare alla ricerca di sempre nuove possibili ipotesi risolutive;
  • aiuta a pensare in modo sistematico e rigoroso;
  • conduce ad analizzare i problemi esistenti per potere immediatamente intervenire con azioni correttive;
  • incoraggia la messa in comune delle conoscenze dei membri del gruppo;
  • porta ad identificare le aree dove si ha la necessità di raccogliere dati da utilizzare in sede di confronto. Utilizzare questi dati come punti di partenza per implementare nuovi studi e ricerche è fondamentale.

Attraverso l’applicazione dello strumento di Ishikawa è possibile dunque trovare fattori o cause che influenzano il processo produttivo.

Le categorie del metodo di Ishikawa, da 4 a 8 M

Ishikawa ha individuato 4 categorie principali di cause, conosciute anche come le 4 m:

  • manodopera,
  • macchine,
  • materiali
  • metodo. A queste poi nel tempo se ne è aggiunta un’altra: l’ambiente, o milieu.

A livello aziendale c’è la possibilità di utilizzare le 5 m come principali cause di un determinato problema.

Nel tempo alle 5 M ne sono state aggiunte altre tre. Questo perché si è considerato importante anche il fattore management, quello delle valutazioni e misurazioni, nonché l’imprescindibile fattore denaro.

3 I passi per utilizzare Ishikawa nelle situazioni problematiche

Un tempo si utilizzavano grandi cartelloni per rappresentare in modo grafico il problema da analizzare. Sulle varie linee laterali del grafico Ishikawa (a lisca di pesce) venivano inserite le macro-cause secondo la regola delle 8 m.

Nella giornata del 3 giugno, invece, il laboratorio Qualificazione 2021, proposto da Innovazione e Apprendimento, ha utilizzato in maniera innovativa e particolare Ishikawa.

Oggi i passi per organizzare Ishikawa e mettere ordine nel disordine della vita professionale sono principalmente otto:

  • In primo luogo, identificare il problema, oggetto della discussione e di confronto. Il problema è dunque un punto di partenza e non di arrivo.
  • Secondo, tracciare il diagramma a lisca di pesce e suddividerlo secondo il metodo delle 8M;
  • Terzo, iniziare il brainstorming in maniera spontanea, istintiva e veloce per raccogliere più idee più cause da inserire nelle macro-aree della lisca di pesce,
  • quarto, importante è annotare tutto quello che viene detto e renderlo riconducibile ad una causa;
  • quinto, analizzare e suddividere le cause in quelle grandi macro-aree, definite come linee guida del processo di analisi di cause e concause;
  • sesto, quando una stessa causa fa parte di più aree si possono iscrivere a due macro-cause creando dei sottoinsiemi;
  • settimo, Ishikawa insisteva nel chiedere i perché (5 perché). Questo per sottolineare l’importanza di porsi delle domande nel momento in cui ci si trova davanti a determinate cause, questo aiuta nel brainstorming;
  • Ottavo, quando il brainstorming esaurisce le idee è importante canalizzare l’attenzione sulle percezioni inconsce e dare il più intimo e profondo contributo alla situazione.

Il Laboratorio qualificazione di Innovazione e Apprendimento, consigli per Ishikawa

Per poter utilizzare il diagramma di Ishikawa non è obbligatorio inserire sempre solo 4, 5, o 8 variabili. Ma al contrario, si dovrebbero valutare tutti i fattori che possono essere rilevanti per mettere meglio a fuoco il problema.

Anche le sole ipotesi e le congetture possono essere valutate come possibili cause, per cui si dovrebbero considerare come plausibili.

Non dimentichiamo che la finalità del metodo di Ishikawa sta nel portare ordine nel processo di risoluzione dei problemi professionali. In questo modo, infatti, il problema diventa più concreto e lo si può risolvere in maniera più sistematica.

Creatività e disciplina sono dunque le parole chiave di questo metodo.

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